Mitologia nordica
La sfida di Útgarða-Loki (II)



Dopo che Loki fu sconfitto nella sfida con Logi (vedi La sfida di Útgarða-Loki, parte I), Útgarða-Loki, desideroso di umiliare gli æsir, sfidò anche Þórr e i suoi altri compagni, Þjálfi e Röskva, a dichiarare le loro abilità, e le gare continuarono.
Il giovane Þjálfi, che accompagnava Þórr e Loki insieme al proprio fratello Röskva, era il figlio di un contadino a cui Þórr aveva affidato i proprî capri. Già durante la marcia che aveva portato la comitiva alla dimora di Útgarða-Loki, Þjálfi aveva dimostrato di saper tenere un passo piuttosto veloce. Ora si fece appunto avanti, fiducioso di poter battere chiunque nella corsa. Útgarða-Loki si complimentò con il giovane per la sua abilità e lo invitò a seguirlo all’aperto. Giunti a una zona pianeggiante che ben si prestava a una gara di corsa, il gigante chiamò un ragazzo di nome Hugi e gli ordinò di gareggiare con Þjálfi. I due si sfidarono una prima volta, e la vittoria di Hugi fu netta; ma Útgarða-Loki affermò di non aver mai visto nessuno, tra coloro che avevano sfidato Hugi, che corresse velocemente quanto Þjálfi. Cosí volle una seconda, e poi una terza prova, ma ogni volta il giovane compagno di Þórr fu battuto, e ogni volta si ritrovò piú distanziato dal traguardo.
Anche questa seconda prova, dunque, si concluse con la vittoria del campione scelto da Útgarða-Loki. Eppure, come Loki, anche Þjálfi fu sconfitto solo con l’inganno: Hugi altro non era infatti che la personificazione del pensiero del gigante; e, naturalmente, non v’è nulla che possa correre piú velocemente del pensiero.
Le sfide, comunque, non erano ancora terminate: ora sarebbe toccato a Þórr dimostrare il proprio valore.

17 dicembre 2014


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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