Mitologia ebraica
Samael



Dopo la creazione dell’uomo, Dio ordinò a tutti gli abitanti dell’Eden di rendere omaggio alla sua nuova creatura; ma ciò non piacque all’arcangelo Samael, che rifiutò di prostrarsi di fronte a una creatura meno perfetta di lui.
Dio dimostrò a Samael che Adamo aveva maggior sapienza di lui, sfidando l’arcangelo a riconoscere gli animali per nome; fece dunque sfilare davanti a Samael un bue, un cammello, un asino; ed egli non seppe dar loro nome. Adamo invece, disse i loro nomi con sicurezza, poiché il Signore stesso aveva infuso in lui la sapienza.
Irato, Samael protestò per il fatto che Dio aveva dato l’intelligenza a una creatura fatta di polvere; e fu forse questo il motivo per cui Samael fu esiliato e precipitato fuori dall’Eden, e insieme a lui tutti gli angeli che con lui si erano ribellati.
Da allora Samael è il capo degli angeli ribelli, e secondo alcuni fu lui che, travestito da serpente, ingannò Eva. Si dice anche che Samael in seguito sedusse Eva, e che sarebbe lui il vero padre di Caino, ma ciò contrasta con quanto si dice nella Genesi, secondo la quale il padre di Caino è Adamo.
In varie occasioni egli tentò di far cadere Adamo in disgrazia; come quando si presentò a lui con le sembianze di una donna bellissima, e tentò di sedurlo.
Samael è pure detto essere l’angelo della morte; inoltre, per la sua ribellione e per i suoi ripetuti inganni, meritò l’appellativo di «avversario», cioè Satana, poiché ha sempre voluto il male degli uomini. Questo stesso appellativo, nella tradizione cristiana, è riservato a Lucifero, che pure osò ribellarsi a Dio.

9 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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