Curiosità linguistiche
Il verbo incellophanare



Ora ci occupiamo di uno strano verbo, incellophanare che, se preferite, potrete tranquillamente scrivere, con grafia meno esotica, incellofanare. Questo barbarismo ha una sua discreta fortuna nell’uso quotidiano. Dico il vero, fosse per me rimoverei non tanto il verbo in questione dai nostri dizionari quanto la stessa orrida usanza di ricoprire oggetti vari, e in particolare i libri, di quell’oscena bruttura che è la pellicola appunto detta cellophane. Ma tant’è.
Ora, concentrando per un attimo la nostra attenzione sulla pellicola in questione, il sostantivo cellophane altro non è che un prestito che ci viene dalla lingua francese. Come abbiano fatto i francesi a dar nome a una sostanza cosí repellente resta per me un mistero.
Quel che ci interessa è l’accento tonico della parola: benché, com’è ovvio, la parola originale sia tronca, l’italiano ha preferito renderla sdrucciola: dunque cèllofan contro una pronuncia francese che suona piú o meno selofàn.
Il problema sorge ora con il verbo derivato che, dovrebbe per buon senso conservare l’accentazione radicale del sostantivo da cui deriva, e all’indicativo presente andrebbe coniugato come segue: io incèllofano, tu incèllofani, et cetera. Suggestivo, ma purtroppo i dizionari della lingua italiana prescrivono che si pronunzi: io incellòfano, tu incellòfani, e via di seguito...
Qualcuno tuttavia non si sottrae al tentativo di mantenere in sede l’accento. Ed ecco che con l’aggiunta di qualche piccolo pronome atono, si può immaginare la seguente discussione:
(Noi):«Per favore, Paolo, incèllofanami quel libro».
(Paolo, che non ha sentito bene): «Che devo fare con quel libro?»,
(Noi, di rimando): «incèllofanamelo!».
Che rarità sarebbe per la lingua italiana! Una parola recante l’accento tonico sulla sestultima sillaba, ovvero una parola quadrisdrucciola!
Già vi gira la testa?

10 novembre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.

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