Mitologia nordica
Hel



Loki generò con la gigantessa Angrboða tre figli: il mostruoso Jörmungandr, detto anche il serpente di Miðgarðr; il lupo cosmico Fenrir; e l’oscura Hel. Ella è la guardiana del regno dei morti, che da lei prende il nome; dimora in Niflheimr, e il suo destino è accogliere tutti coloro che muoiono in terra senza gloria: ossia, chi soccombe alla vecchiaia o a una malattia. La sua casa è un immenso palazzo circondato da mura altissime, a cui si accede attraverso robusti cancelli: questo perché le ombre dei morti non possano fuggire per fare ritorno su Miðgarðr: i morti, infatti, non si rassegnano al proprio destino e se potessero lascerebbero la dimora di Hel. Vi sono alcune ombre, comunque, che riescono ad allontanarsi e a ricomparire sulla terra come fantasmi: il loro giungere non presagisce niente di buono. La dimora di Hel è un luogo in cui le ombre non conoscono gioia: è gelida e oscura. Qui giungono anche gli spiriti dei malvagi, ma non è loro concesso dimorarvi: la loro destinazione è un luogo ancor piú triste e remoto, il cui nome è Niflhel.
La pelle di Hel è in parte di colore normale, in parte nera; ciò dipende da un’intrinseca duplicità di questa dea: la parte chiara riflette la sua natura divina e il suo legame con l’ordine del cosmo, mentre la parte nera testimonia che ella è legata alle forze della magia e del disordine.

24 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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