Mitologia greca
Brotea



Brotea fu il terzo dei tre figli di Tantalo e Eurianassa, dopo Pelope e Niobe. Di Brotea si diceva che fosse straordinariamente brutto, ma ciò non gli impedí di sposarsi e di avere un figlio, che fu chiamato Tantalo come il proprio nonno.
Brotea era anche un abilissimo cacciatore ma, come spesso accade ai mortali, invece di rendersi conto che le abilità sono un dono degli dèi, egli si inorgoglí e a tanto giunse la sua presunzione che egli rifiutò di onorare Artemide, dea della caccia e patrona dei cacciatori. Questa è la colpa che si chiama ὕβρις, che induce i mortali a superare i limiti che la moira ha loro imposto, per superbia o presunzione, o anche solo per incoscienza.
La hýbris attira però l’ira degli dèi, e ad essa sempre consegue una giustizia retributiva: per la sua superbia, Brotea fu reso folle da Artemide: essendosi convinto nella sua follia di essere invulnerabile al fuoco, egli si gettò tra le fiamme, e fu cosí che perí.

19 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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