Mitologia ebraica
Adamo



Per plasmare l’uomo, Dio volle scegliere le polveri piú pure. Infatti incaricò l’arcangelo Michele di portargli un pugno della polvere del monte Moriah, che era il luogo piú sacro della Terra, poiché è lí che si trova il santuario del signore. Questa fu la parte maschile dell’impasto da cui sarebbe stato plasmato il primo uomo. Dio aggiunse poi una parte che era un miscuglio di terra raccolta nelle quattro parti del mondo, bagnata con l’acqua di tutti i mari e tutti i fiumi: e questa fu la parte femminile dell’impasto. A raccogliere questi ingredienti aveva inviato l’arcangelo Gabriele, ma la terra si era rifiutata di obbedire all’angelo, poiché sapeva che a causa dell’uomo sarebbe stata maledetta. Dio dunque era dovuto andare lui stesso a prendere la terra.
Essendo l’uomo stato creato con terra che proviene da ogni parte del mondo, non vi è luogo in cui egli non sia a casa propria: da qualunque angolo provenga e in qualunque angolo venga a trovarsi, egli è sempre a casa sua.
Gli animali che popolano la terra, compresa la stirpe degli esseri striscianti, comparvero solo nel sesto giorno della creazione. Fu allora che Dio infuse l’anima in Adamo, che fino a quel momento era stato solo un involucro senza vita. Dio soffiò su di lui, e Adamo prese vita. Ogni creatura vivente lo volle onorare, tranne una: il serpente, che di Adamo era invidioso.
Poiché in ebraico il suolo è chiamato adamah, è probabilmente da questa parola che derivò il nome del primo uomo: o forse è il suolo che ha preso nome da lui.

30 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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