Mitologia romana
Marte



Fin dai tempi piú remoti, Marte (in latino Mārs, dal piú antico Māvors) occupa una posizione di assoluto rilievo nel panorama mitologico romano. Egli è infatti, insieme a Giove e Quirino, uno dei tre dèi che compongono la triade arcaica. Nella triade (uno schema abbastanza frequente nelle varie mitologie di matrice indoeuropea) si riscontra una tripartizione funzionale, che assegna a Marte il compito di presiedere alla forza guerriera, laddove Quirino sovrintende alla fecondità e in generale alla produttività, mentre Giove incarna la funzione di sovranità. Un’interpretazione superficiale piuttosto diffusa ha cercato di vedere in Marte una sorta di dio agricolo, facendo soprattutto riferimento a una preghiera rivolta al nume e riferita da Catone nel suo De agri cultura; ma Marte è un dio guerriero, e la preghiera degli agricoltori va sempre intesa come l’auspicio che egli li difenda dall’aggressione dei nemici. È importante rilevare che questo dio, nella sua qualità di patrono delle opere di guerra, è soprattutto un dio dell’ordine, perché è attraverso la sua forza che si può garantire la pace. Se è da respingere l’idea di Marte pacifico agricoltore, va anche evitata una troppo facile identificazione con il dio greco Ares (sovrapposizione che avvenne già nello sviluppo della religione romana, man mano che elementi della mitologia ellenica venivano assorbiti). Marte ha in verità la statura di un dio dell’equilibrio: esprime forza ma non violenza, incarna dunque un potere immenso ma non finalizzato alla distruzione.
Fin dagli albori Marte ha un’importanza fondamentale nella religione di Roma, dal momento che è considerato capostipite dell’intera stirpe, come riassume il mito di Romolo e Remo, generati dal dio nella vestale Rea Silvia.
A lui è sovente associata una figura minore, la dea Nerio Martis, che pare incarnare la sua forza eroica: la sua virtus. Tardive contaminazioni con il pensiero ellenico hanno finito per indicare in Nerio la consorte del dio. A lui è pure associata la figura di Bellona, altra divinità guerriera femminile.
Il culto di Marte era assegnato a uno dei sacerdoti maggiori, il flamen Martialis. A lui è dedicato il mese di marzo, che prende nome dalle feriae Martis, festività in onore del dio che si tenevano in corrispondenza dell’arrivo della primavera. A Roma gli fu anche dedicato il Campo Marzio, un’area piuttosto vasta nella quale sorgeva un altare, secondo la tradizione consacrato dallo stesso Romolo.

9 dicembre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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