Mitologia nordica
Il serpente di Miðgarðr



Nella terra di Jötunheimr, che è poi la patria dei giganti, il malvagio Loki generò con la gigantessa Angrboða tre figli: il mostruoso lupo Fenrir, che gli æsir hanno incatenato fino al giorno dei Ragnarök, quando il fato degli dèi si compirà; l’oscura Hel, che governa la dimora dei morti senza gloria; e Miðgarðrsormr, cioè il serpente di Miðgarðr, chiamato anche Jörmungandr.
Gli dèi gettarono il serpente nelle profondità dell’oceano, dove esso si è sviluppato, al punto che avvolge ormai nella sua lunghezza l’intera Terra. È per questo motivo che è chiamato serpente di Miðgarðr, poiché Miðgarðr, ossia giardino di mezzo, è appunto il nome della Terra.
Un giorno il dio Þórr tentò di uccidere il serpente. Uscito in mare aperto in compagnia del gigante Hymir per pescare, mentre quest’ultimo tirava a bordo delle balene, Þórr gettò la lenza con una testa di bue come esca, e ad essa abboccò il serpente. Il dio stava per colpirlo con il suo martello, quando Hymir intervenne e tagliò di netto la lenza, sicché il mostro tornò a inabissarsi.
Þórr non avrebbe comunque potuto uccidere il serpente, poiché è destino che esso si liberi nel giorno dei Ragnarök per la battaglia finale che porterà alla fine del mondo. Quel giorno il serpente sputerà il suo veleno per il cielo e per la terra, e finalmente ingaggerà con Þórr l’ultima battaglia, che sarà fatale a entrambi.
Anche in un’altra circostanza Þórr ebbe a che fare con Miðgarðrsormr: fu quando il gigante Útgarða-Loki sfidò il dio a sollevare un grosso gatto: sotto le spoglie di felino si celava appunto Miðgarðrsormr, che Þórr riuscí a sollevare, benché di poco.

7 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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