Hoax e mistificazioni
Peace in action



Nel marzo 2003 ricevetti da un amico questo messaggio tramite la posta elettronica:

PEACE IN ACTION
Stasera dalle 22 alle 24 accendere tutte le luci esterne. Il satellite filmerà questa iniziativa di pace. Passate il messaggio con ogni mezzo utile.


Il giorno dopo lo stesso amico mi inviò un’altra email, sottolineando che gli era venuto il dubbio che si trattasse di una bufala. Dopo qualche ora, grazie a un giro di consulenze, ne ebbe conferma. Non che vi fosse un particolare bisogno di consultarsi con esperti per notare l’evidente natura di hoax di questo messaggio.
L’idea molto suggestiva alla base di questo testo era che, accendendo le luci esterne delle case (terrazze, giardini, e quant’altro: perfino candele, in una versione piú estesa del messaggio) si potesse realizzare una sorta di fiaccolata elettrica che il satellite (sic) avrebbe ripreso, dando in sostanza visibilità alla protesta dei cittadini del mondo occidentale e alla loro contrarietà per la guerra in Iraq.
Benché sia del tutto evidente che non si possa ottenere un incremento della luminosità notturna delle città (che è peraltro già notevole) con il banale accorgimento di accendere qualche lampadina in piú, l’iniziativa sarebbe comunque potuta apparire come un tentativo maldestro di dar visibilità a un dissenso. Cosa però fa sospettare che si tratti di un atto in perfetta malafede? Il fatto che il messaggio era assurdamente generico. Non vi era indicazione del giorno. In una versione piú estesa si parlava, è vero, del 16 marzo, ma il testo si concludeva con una suggestiva predizione: «Grazie a internet l’immagine di un pianeta illuminato puo trasmettersi come una breccia luminosa»: e qui la disinformazione è evidente, poichè al mondo esistono i fusi orari, e il presunto effetto illuminazione avrebbe comunque riguardato solo una porzione del pianeta.
Va comunque ribadito che in nessun modo lo sforzo anche congiunto di milioni di persone avrebbe potuto essere rilevato da un satellite: le città sono sempre illuminate di notte, e la differenza data anche da un’adesione di massa sarebbe stata impercettibile.
A conclusione di questo breve ricordo, voglio notare che numerose persone che conosco accesero comunque le luci dei loro balconi, poiché «nel dubbio, accendere le luci non mi costava niente». Le compagnie elettriche e petrolifere ringraziano.

22 novembre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.

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