Gaffe
Il logo di Hadopi



Una gaffe che merita di passare alla storia è quella clamorosa compiuta dall’agenzia francese Hadopi.
Creata alla fine del 2009 con il compito di tutelare il copyright, dunque il diritto di esclusiva sulla riproduzione e commercializzazione di contenuti prodotto dell’ingegno umano, la Hadopi (Haute Autorité pour la Diffusion des Œvres et la Protection des droits sur l’Internet) ha sostanzialmente il compito di vigilare sulle violazioni del copyright compiute da quei navigatori della rete che scarichino copie pirata di contenuti protetti, in applicazione della legge francese n. 2009/669 promulgata nel giugno di quell’anno.
Fin dal suo nascere l’agenzia Hadopi è stata molto contestata, soprattutto perché la legge citata prevede una sorta di sanzione graduale nei confronti degli intestatarî di connessioni internet tramite le quali siano scaricati contenuti illeciti, fino alla disconnessione forzata dell’utente. A onor del vero la legge contempla anche azioni positive per la promozione e la diffusione dei contenuti leciti tramite la rete. La Hadopi nacque dunque come ente indipendente con compito di sorveglianza, che è un po’ come dire “poliziotto della rete”.
Fin dal suo nascere la Hadopi venne dotata di un bel logo espressivo, e qui cominciano i guai: poiché, per la realizzazione del logo venne utilizzato senza autorizzazione un font protetto dal diritto d’autore, disegnato dal grafico Jean François Porchez in esclusiva per France Télécom. Si tratta del font Bienvenue, un carattere particolarmente bello che potete ammirare a questo indirizzo. Specifichiamo che il concetto di esclusività del font implica che non possa essere utilizzato da altri soggetti pubblici o privati che non siano France Télécom. Cosí d’altronde leggiamo sulla pagina di presentazione del carattere:

Bienvenue is an exclusive corporate typeface we’ve designed for France Télécom, the leading French telephone & internet company.
Bienvenue is a proprietary typeface for France Télécom and will as such never be made available to the general public.

La violazione compiuta da Hadopi risulta dunque particolarmente grave, poiché per la realizzazione del logo è stata utilizzata una copia pirata del font, che non avrebbe dovuto in alcun modo circolare. Non parliamo dunque solo della mancata o ritardata corresponsione di un compenso, ma di un atto di pirateria in piena regola.
Sebbene, pur con alterne vicende, l’agenzia Hadopi abbia operato per diversi anni, è fuor di discussione che la sua clamorosa gaffe ne abbia minato la credibilità fin dal suo sorgere.

7 dicembre 2014


Chi tra i navigatori avesse qualche commento da fare sulla vicenda, è pregato di segnalarlo al WebMaster tramite l’apposito form nella pagina dei contatti.

Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


← Precedente     Successiva →


linea

Torna al menu delle Gaffe